Interventi

Minitoracotomia

Gli interventi che eseguo in minitoracotomia sono la sostituzione valvolare aortica, la sostituzione della porzione tubulare dell’aorta ascendente, la sostituzione o la ricostruzione valvolare mitralica e tricuspidalica (anche in caso di re interventi) e la chiusura dei difetti interatriali.

Queste operazioni vengono eseguite o con una piccola toracotomia anteriore (ca. 6 cm) al secondo spazio intercostale per la patologia aortica, oppure al terzo o quarto spazio intercostale per la patologia mitro tricuspidale o i difetti interatriali.

I vantaggi di tale tecnica sono non solo estetici, e comunque non è da sottovalutare l’impatto psicologico sui giovani ragazze o ragazzi, che evitano il taglio cutaneo deturpante della sternotomia e subiscono solo un’ incisione sotto il seno praticamente invisibile nelle ragazze e sicuramente molto meno visibile anche nei ragazzi.

I motivi più importanti a favore della minitoraco sono la non destabilizzazione della cassa toracica con riduzione delle complicanze polmonari particolarmente importante nei pazienti anziani e/o portatori di problemi ventilatori (BPCO, Enfisema etc.) e annullamento del rischio di diastasi dei monconi sternali, evento non raro proprio nella suddetta categoria di pazienti, ossia anziani con problemi polmonari.

Teniamo presente che tali pazienti hanno spesso un osso più fragile dovuto all’età e a volte a terapia cortisonica e frequentemente associano nel post operatorio, l’insorgenza o l’accentuazione di tosse produttiva con conseguente alto pericolo di rottura dello sterno e sua deiscenza.

Non devo sottolineare come tale complicanza possa portare non solo ad un reintervento, ma anche ad un aumento del rischio di polmonite, e quindi ad un aumento del rischio di mortalità.

Vorrei sottolineare che la ministerno, che talvolta viene equiparata erroneamente alla minitoraco, non elimina ne riduce il rischio della destabilizzazione sternale in tali pazienti ed inoltre non ha nemmeno un vero vantaggio da un punto di vista estetico.

Un ulteriore importante punto a favore dell’utilizzo della minitoraco è il fatto che non si formano aderenze tra cuore e sterno, per cui un eventuale reintervento è gravato da un minor rischio nell’apertura del torace. A tutto ciò si aggiunge una riduzione dei sanguinamenti dovuta ad una minore cruentazione dei tessuti.

Il tutto porta ad una velocizzazione della ripresa del paziente più evidente proprio in quei pazienti dove la mobilizzazione precoce è più importante, ossia negli anziani.